Si resta basiti nell’apprendere con regolare periodicità e ciclicità mensile la perenne lotta di Orlando che il-Sindaco-lo-sa-fare avverso il presidente della Regione Siciliana Crocetta. L’Orlando non ha mai perso occasione sin dall’inizio del suo mandato, si ricordi a solo sindaco della città di Palermo, ed immediatamente dopo (quale presidente dell’Anci Sicilia) ad una perenne campagna personale avverso la regione evidenziandone inefficienze, omissioni in materia di pianificazione, etc. Certo mettendo allo specchio il sindaco è difficile riconoscere le differenze tra i due galletti che fanno di se stessi sponsor “superati”!
Dalla lettura dei quotidiani si apprende con regolarità sistematica, e si ricordi sin dall’inizio del mandato a Sindaco, sulle inefficienze e sulle inadempienze a cui è stato chiamato ad intervenire efficacemente il sindaco della quinta città d’Italia, novella città Metropolitana.
Sebbene dall’inizio del suo mandato a sindaco potevano essergli concesse alcune attenuanti, dallo stesso richiamate regolarmente a causa di una cattiva gestione della comunità cittadina causata dalle sindacature di Diego Cammarata con le forze politiche sostenitrici, ad oggi necessita che i cittadini, i contribuenti, gli ospiti della Città di Palermo sono tutti chiamati ad effettuare intelligenti e profonde riflessioni.
Con queste affermazioni non intendo affatto poter avviare minimamente un elogio alla precedente amministrazione comunale né tanto meno tessere alcuna lode all’attuale Presidente della Regione sul cui operato, sulle scelte della squadra di governo con anche alcune personalità dell’apparato burocratico, chi scrive ritiene che l’ultimo atto da compiere consista nel ricoprire con un velo pietoso tutta l’azione di governo, anzi la non–azione in favore del popolo siciliano e delle future generazioni, che invece meriterebbero ben altro, cioè un’azione di governo che si orienti, con i mezzi dell’innovazione, della conoscenza e della trasparenza, a far apprezzare le bellezze ambientali e naturali, del paesaggio, dei numerosi beni monumentali e storici che costellano il nostro territorio, ponendo su queste reali e concrete risorse le fondamenta per lo sviluppo e la crescita sostenibile della nostra collettività.
Questa mia riflessione intende voler stimolare una riflessione su un personaggio della vecchia politica (ritornato a Palermo solo al momento della campagna elettorale cittadina) di voler a tutti costi screditare altre istituzioni, in questo caso il presidente pro tempore della regione; il personaggio Orlando utilizza qualsiasi strumento o mezzo, compresa la presidenza dell’Anci Sicilia per rimarcare le differenze tra lui Leoluca Orlando Cascio e Rosario Crocetta, il primo votato nel bene e nel male a fare il sindaco di una città, il secondo nel bene e nel male votato dai siciliani a fare il presidente della regione; ci dica allora perché nell’ultima tornata elettorale regionale non si è candidato a Presidente della Regione (cosa a cui evidentemente aspira ultimamente); compiuta la scelta dell’ultimo momento a candidarsi, il sindaco Orlando Cascio dovrebbe svolgere le azioni di governo per cui è stato votato e solo quelle, così rispettando il suo corpo e mandato elettorale, oppure, si dimetta e scenda apertamente in campo secondo la regolare della competizione politica, ma non usi la città di Palermo ed i suoi cittadini, i contribuenti del comune, la Presidenza dell’Anci, per altri e diversi obiettivi che tutti sin dall’inizio della sindacatura ed ancor meglio dopo abbiamo smascherato.
Occorrerebbe ricordare al Sindaco “ che non lo sa fare” i problemi che i cittadini di Palermo sono chiamati a dover quotidianamente sopportare:
– la mala gestio nella raccolta rifiuti solidi urbani della città,
– le inefficienze nel trasporto pubblico locale (autobus, linee sospese e periferie sempre più isolate),
– lo stato delle scuole comunali,
– la disorganizzazione dell’apparato comunale,
– l’assenza di politiche ambientali della città come la ricorrente questione di Bellolampo con il suo percolato,
– l’assenza di un “piano amianto”,
– la mancata pianificazione della rete di monitoraggio della qualità dell’aria di tutto il territorio e del piano di zonizzazione acustica,
– il dimenticatoio in cui è caduto lo stato del piano regolatore della città per il quale sembrano invece preferirsi gli strumenti “trasversali” delle varianti urbanistiche,
– l’annosa NON gestione del verde pubblico e del decoro urbano (se mai qualcuno di questa amministrazione sappia ancora cosa sono),
– il crescente degrado urbano e sociale delle nostre piazze, del patrimonio del verde storico, dei giardini pubblici, degli spazi di fruizione della collettività,
– il degrado delle nostre periferie sempre più lasciate a se stesse ed al loro destino.
… e la lista potrebbe purtroppo continuare!
Fa sorridere sapere che il sindaco – che – non – lo – sa – fare – diventi il paladino della “legittima e virtuosa gestione del ciclo integrato dei rifiuti” sino a riferire all’Autorità Nazionale Anticorruzione, oppure “ il paladino della legittimità dell’Azione amministrativa”, con gli pseudo avvisi pubblici per ricoprire posti vacanti dell’apparato burocratico, vere simulazioni di quelle che una volta venivano definite “chiamate dirette” per ricoprire gli uffici.
Il – sindaco – che – non – lo – sa – fare è come il re nudo della favola, ma a guardarlo non si può solo che provare pena e vergogna, poiché le donne e gli uomini, le giovani generazioni che vivono nel territorio palermitano non meritano questo teatrino quotidiano come un gioco delle parti, ma pretendono serietà e responsabilità, non vogliono essere assillati da tributi locali che con questa sindacatura sono solo aumentati a fronte di servizi carenti ed inefficaci.
L’Amministrazione del comune di Palermo, la futura Città Metropolitana di Palermo, merita forze innovative ed intelligenti che indirizzano i loro pensieri, le loro idee ed i loro comportamenti al benessere degli uomini e delle donne che vivono nel territorio ed in questo territorio vogliono veder crescere e far vivere i propri figli.
Il Sindaco Orlando Cascio dovrebbe per primo lavorare per la città e non si dovrebbe fa distrarre da competenze che non gli appartengono, cerchi invece di meritare per la fase finale della sindacatura, la lauta indennità economica usufruita e i connessi benefici, il sindaco – che – non – lo – sa – fare la smetta di accanirsi spasmodicamente su un obiettivo che anni addietro ed in tempi diversi non ha potuto raggiungere, diventare il presidente di una regione che tanto disprezza, e si faccia appena può da parte per fare spazio alle giovani generazioni dalle mani libere.