3 febbraio 2016
Con l’inizio del 2016 è approdato alla Camera dei Deputati il Disegno di Legge AC 3513 “Conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2015, n. 210, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative”. Il provvedimento – esaminato in Sede Referente dalle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio è, appunto, finalizzato a prorogare o differire una serie di termini legislativamente previsti in determinate materie specificamente indicate.
E’ stato oggi approvato un mio emendamento – elaborato con l’ausilio ed il supporto del Deputato M5S della Regione Sicilia, Sergio Tancredi e della collega Azzurra Cancelleri – all’art. 7 del Disegno di Legge, recante “Proroga di termini in materia di infrastrutture e trasporti”, che interviene sul comma 20 bis dell’art. 253 del d.lgs. 163/2006, inerente alle norme transitorie. Con questo emendamento di fatto annulliamo l’impugnativa che il governo Renzi aveva imposto alla legge regionale introdotta pochi mesi fa in regione grazie ad una nostra proposta di legge che in pochi mesi ha aiutato tante piccole imprese locali. Ringraziamo quindi tutte le imprese che ci hanno dato una mano e continueremo a monitorare il lavoro del ministero affinché il nuovo testo unico degli appalti (che dovrebbe essere pubblicato entro luglio 2016) consideri queste innovazioni già introdotte in Sicilia.
Tale proposta emendativa consentirà alle stazioni appaltanti di poter applicare, fino al 31 luglio 2016, le disposizioni di cui agli articoli 122, comma 9, e 124, comma 8, del d.lgs. 163/2006, per i contratti di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di cui all’articolo 28: in altre parole, attraverso questa modifica, si proroga la possibilità per le stazioni appaltanti di prevedere nel bando l’esclusione automatica dalla gara delle offerte che presentano una percentuale di ribasso pari o superiore alla soglia di anomalia individuata ai sensi dell’articolo 86 del Codice che disciplina, appunto, i criteri di individuazione delle offerte anormalmente basse.
E’ chiaro che le stazioni appaltanti, avvalendosi della facoltà che permette loro di applicare le disposizioni sopra richiamate, continueranno ad avere la possibilità di disporre di un idoneo strumento normativo per il contrasto ai fenomeni dell’eccesso di ribasso nelle gare d’appalto e, più in generale, del proliferare delle anomalie e delle distorsioni – soprattutto di natura corruttiva – che, fin troppo frequentemente, si generano nelle procedure di affidamento dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.
Chiediamo, infine, al Governo – al quale, come noto, è stata affidata la delega per l’attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE in materia di appalti pubblici e contratti di concessione nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture – di procedere alla riscrittura delle nuove disposizioni del Codice Appalti nel rispetto ed in coerenza con i principi fissati dall’UE: si tratta di una riforma fondamentale che attendiamo da anni, economicamente e strategicamente decisiva per il mercato degli appalti e per il sistema Paese.
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