Mercoledì 27 aprile 2016: Incontro a Roma con il Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone.
Argomenti: Incapacità pianificatoria della Regione Siciliana e mancata attuazione legge regionale 9 del 2010.
Da 3 anni, monitoro l’attività della Regione Siciliana (e dei comuni del Palermitano in particolare) sulle modalità con cui viene gestito l’ultra ventennale questione dei rifiuti nell’isola ed il bilancio non poteva essere certo positivo; in questi anni abbiamo usato tutti gli strumenti a mia disposizione: interrogazioni parlamentari (depositate anche in regione tramite Giampiero Trizzino ed al Parlamento Europeo da Ignazio Corrao), esposti in procura, accesso agli atti e diffide…adesso abbiamo aggiunto all’elenco anche l’ANAC.
L’incontro aveva il duplice scopo di avviare un confronto sulla situazione dei rifiuti in Sicilia, alla luce del documento che l’ANAC sta predisponendo (CRI – Contestazioni di Risultanza Istruttoria relativa al ciclo integrato dei rifiuti in Siciliae) di cui sono usciti stralci a mezzo stampa lo scorso gennaio e contemporaneamente di consegnare al Presidente Cantone un dossier con i principali atti politico-parlamentari in tema di gestione rifiuti in Sicilia approntati dai deputati M5S alla Camera, all’Ars ed al Parlamento europeo.
L’incapacità pianificatoria della Regione e la mancata attuazione della legge regionale n. 9 del 2010 sono stati al centro del confronto. Tutte le autorità di controllo certificano il disastro della Giunta Crocetta a porre o programmare una soluzione compatibile con l’ambiente e con le norme vigenti, ed in quest’ottica inquadro la notizia di qualche giorno fa dell’Assessore Contrafatto sull’ennesima nuova proposta di legge regionale che dovrebbe intervenire a “rivoluzionare” il sistema rifiuti in Sicilia e che, dalle dichiarazioni, sembra che diventerà legge in meno di un mese. Come sempre tra le mirabolanti promesse e i fatti c’è una distanza abissale, ma se così fosse Crocetta, la Contrafatto, il PD e la sua variopinta maggioranza certificherebbero, nuovamente, nero su bianco che negli ultimi 3 anni e mezzo non si è risolto un bel niente: hanno fatto finta di attuare una brutta legge e hanno riempito le discariche, ingrossando le tasche dei soliti noti!
Non hanno sistemato un solo centro comunale di raccolta di quelli realizzati con i fondi europei 2000-2006, l’impiantistica dell’ultimo commissariamento non è ancora completata, non sono partiti progetti importanti per la differenziata (Palermo differenzia 2 è ancora al palo). Sono usciti da una procedura di indagine (la EU Pilot sul piano VAS del piano rifiuti) per entrare in una ben più grave procedura di infrazione sul mancato aggiornamento del piano rifiuti che mette a rischio tra i 50 e i 70 milioni di euro, e come se ciò non bastasse, la regione continua a chiedere un nuovo commissariamento/fallimento sul tema dei rifiuti che probabilmente arriverà con la scadenza dell’ultima ordinanza d’urgenza (illecita) del presidente Crocetta che scade tra poco più di un mese.
In Procura indagano per possibili omissioni di atti d’ufficio. In due parole: fallimento totale. Gli unici atti meritori di questa amministrazione sono stati compiuti dall’ex Assessore regionale Marino che, infatti, è stato cacciato da Crocetta, forse perché alcuni interessi non vanno toccati.
La verità è probabilmente che adesso chiedono il commissariamento solo per poter realizzare quello che le amministrazioni regionali passate non riuscirono a fare: gli inceneritori senza intralci da parte di cittadini ed enti locali e perpetuare il fallimento del sistema rifiuti in Sicilia.
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