Interpellanza urgente: 141 milioni pagati alla Commissione Europea sulle discariche abusive.

  • 25 febbraio 2017
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Venerdì 24 febbraio ho presentato in aula una interpellanza urgente al Ministro dell’Ambiente Galleti affinché ci aggiornasse sull’ammontare della quarta multa semestrale sulle discariche abusive ; vale la pena ricordare che tale sanzione ha origine nel lontano 2003 quando su questo tema viene aperta una procedura di infrazione che porta ad una prima condanna nel 2007 ed ad una seconda condanna esecutiva con sanzioni nel 2014.

Bisogna ricordare come l’Italia, a seguito di tale sentenza della Corte di giustizia europea (del 2 dicembre 2014) in merito agli invasi ancora da bonificare, ha pagato già 141 milioni di euro alla Commissione europea (40 milioni di sanzione forfettaria per 218 discariche ci cui 16 con rifiuti pericolosi; 39,8 milioni a luglio del 2015 per 185 discariche abusive; 33,4 milioni a dicembre del 2015 per 155 discariche abusive e 27,8 milioni ad agosto del 2016 per 133 discariche abusive). A dicembre del 2016 è scattata la quarte sanzione semestrale ma ad oggi non sappiamo ancora l’importo anche se nella risposta del governo alla mia interpellanza ci è stato anticipato che sarebbero state tolte dalle sanzioni ulteriori 30 discariche abusive, ma non sappiamo quante di quelle con rifiuti pericolosi sono ancora da bonificare e soprattutto non sappiamo che controlli si stanno facendo su queste discariche che sarebbero uscite dal calcolo delle sanzioni.

Su questo argomento ovvero su questa condanna diverse sono state le mie attività, tra le altre v’è da segnalare un esposto alla Procura di Palermo (so che molti miei colleghi hanno depositato i medesimi esposti nelle altre 18 regioni coinvolte) del 18 settembre 2015 depositato al fine di sollecitare i Magistrati a disporre gli opportuni accertamenti per la violazione dell’art. 452 terdecies del codice penale in quanto la “bonifica, il ripristino o il recupero dello stato dei luoghi” per ciò che riguarda le 12 discariche siciliane oggetto della causa, non è stata effettuata.

Pochi giorni fa, purtroppo, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna (relativamente alla discarica abusiva che si trova a Leonforte), nella persona del Pubblico Ministero, dott. Francesco Rio – in ordine al reato di cui all’articolo 256 del D.lgs 152/2006, visto l’articolo 408 comma 2 del C.P.P., – ha avanzato al Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) richiesta di archiviazione, senza aver fatto in realtà alcuna indagine ne aver individuato i soggetti che in questi anni non hanno effettuato le bonifiche, anzi il PM giustifica tale richiesta di archiviazione con la scusante che è in itinere un progetto di bonificata e nulla dice su chi ha in questi anni omesso di avviare la medesima bonifica.

Nonostante ciò, vorrei aggiungere che appaiono lampanti le “difficoltà” – sia della Magistratura ordinaria che di quella contabile – in ordine all’individuazione dei responsabili delle omesse bonifiche. Così facendo, però, il costo ambientale e quello economico lo continueranno a pagare gli ignari cittadini (la stessa strada sta percorrendo lo Stato che con la legge di stabilità del 2016 ha avviato il “Principio di Rivalsa” su quei territori coinvolti dalle sanzioni, ovvero lo Stato richiederà a quelle amministrazioni locali il rimborso di tali sanzioni oppure “semplicemente” ne ridurrà i trasferimenti). Ma la coerenza devo dire che non è il punto di forza in questo paese poiché lo stesso Ministro Galletti il 17-11-2016 ha dichiarato che per capire come applicare il “principio di Rivalsa” serve fare una “apposita conferenza Stato-Regioni” per valutare caso per caso. Nel frattempo però i mesi passano e le sanzioni scattano e non vedo all’orizzonte alcun impegno concreto affinché si concluda questo processo sanzionatorio anzi ve da aggiungere che con il DL Enti Locali il governo ha deciso di individuare un commissario ma ancora nessuna nomina è stata fatta.

Proprio per questi motivi non solo ho depositato questo esposto in procura ma ho anche depositato, il 17-12-2014, un esposto alla corte dei conti della Regione Lazio affinché si individuino su scala nazionale i responsabili dello stallo sulle bonifiche e conseguentemente il danno erariale sia a loro intestato. Su questa strada si sta muovendo, a mio avviso molto bene, la Corte dei Conti della Campania che ha già quantificato un danno erariale di 27 milioni ed ha individuato i soggetti responsabili di tale danno economico (mi auguro che lo stesso percorso si stia facendo sulla sanzione da 120.000 euro che giornalmente paghiamo per le ecoballe della Campania).

Proprio per questi motivi continuo la mia battaglia: i colpevoli devono pagare!

Concludo con un argomento che sembra estraneo al quello che ho fin qui trattato ma non è così. In questo Bel Paese abbiamo una bellissima delibera CIPE che doveva essere utilizzata per finanziare  gli impianti di depurazione su tutto il territorio nazionale, sappiamo benissimo la devastante situazione, sappiamo benissimo che c’è un codice degli appalti, in teoria nuovo, ma già aggiornato, che non funziona ed anche su questo tema siamo in attesa di una pesante sanzione da parte della Corte di Giustizia Europea anche se nessuno ne parla. Mi auguro che questa delibera non stia di fatto restando inutilizzata affinchè un giorno la stessa non debba essere convertita per pagare le sanzioni all’Europa e noi continuiamo ad avere un sistema di acque inquinate veramente da terzo mondo.

 

Guarda i video:

  1. esposizione
  2. risposta del governo
  3. replica

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