In Sicilia i trasporti ferroviari sono in crisi cronica, gli annunci elettorali di Faraone sono surreali

  • 16 settembre 2017
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L’ex sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone vuole farci credere che la Sicilia dice addio “ai treni vecchi e lenti”. La campagna elettorale stimola la creatività di alcuni esponenti politici fino a prendere in giro gli elettori con annunci simili. Faraone tra l’altro non si è mai occupato di questa materia in Parlamento (e si vede), dove nel corso della mia attività ho presentato tre interrogazioni sulle ferrovie siciliane, due delle quali non hanno nemmeno ottenuto risposta da parte del Governo.

Sugli interventi di riattivazione Trapani-Alcamo ed efficienza rete ferroviaria siciliana (02/08/2017)

Sul ripristino della funzionalità, il potenziamento e la messa in sicurezza delle linee ferroviarie che attualmente risultano in stato di abbandono e chiuse al traffico (con risposta di Nencini del 28/07/2017)

Interrogazione sulla linea Trapani-Alcamo (04/06/2015)

Monitorando da tempo lo stato dei trasporti ferroviari in Sicilia mi sono sempre imbattuta in un panorama in crisi costante, con continui tentativi di dismissione dellla lunga percorrenza da parte di Trenitalia, come quest’ultimo di qualche giorno fa, per fortuna poi scongiurato, e con mezzi e infrastrutture in condizioni arretrate e inadeguate per un territorio vasto come quello siciliano, che ha bisogno di collegamenti efficienti.

In Sicilia abbiamo una rete ferroviaria di 1.379 chilometri, solo poco più del 13 per cento (ovvero, circa 190 chilometri) ha il doppio binario (presentando la restante parte un binario unico). Per ciò che concerne l’alimentazione, l’isola può contare su 800 chilometri di linee elettrificate, ed addirittura 578 chilometri di linee non elettrificate su cui corrono treni che praticamente vanno “a carbone” o a diesel.

Dire che questo governo fornisce “risposte alla mobilità dei siciliani” equivale a prendere in giro gli elettori in maniera sfrontata, in realtà si fanno solo vuoti annunci e nessun progresso. Qualche tratta risistemata o velocizzata non risolve la situazione critica dei trasporti ferroviari, che necessiterebbe di interventi ben più consistenti e di un rinnovamento complessivo del sistema in tutti i suoi aspetti.

 

 

 

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