Incendio Alcamo: i Canadair hanno usato acqua di mare come a Bellolampo, aumentando la quantità di diossina

  • 18 settembre 2017
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Dalla relazione Arpa sull’incendio della ditta Vincenzo D’Angelo di Alcamo, avvenuto il 30 luglio scorso, emerge chiaramente che centinaia di metri cubi di acqua marina sono stati usati nella fase di spegnimento da parte dei Canadair. La stessa cosa avvenne durante il terribile incendio della discarica di Bellolampo nel 2012.

Si tratta di un dato allarmante. La scienza infatti ci dice chiaramente che le diossine vengono prodotte quando un materiale organico è bruciato in presenza di cloro, sia esso cloruro inorganico, come il comune sale da cucina, sia presente in composti organici clorurati (ad esempio, il PVC). L’acqua di mare, come è noto a tutti, contiene molto cloruro di sodio e questo a contatto con le plastiche bruciate non fa altro che aumentare la quantità di diossina altamente cangerogena sprigionata dall’incendio.

L’incendio di Bellolampo del 2012, seguito da un altro molto grave nel 2015, fu un fatto gravissimo per il quale non abbiamo ottenuto risposte da nessuno, nonostante le continue richieste fatte. Sia la Rap, che l’Arpa, che il Comune non hanno mai diffuso dati certi e la Magistratura, nonostante abbia appurato la natura dolosa dell’incendio, non è riuscita ad individuare gli autori materiali.

L’impressione è che per l’incendio di Alcamo il copione sia lo stesso, pieno di lacune e inefficienze da parte delle istituzioni. Dati incompleti e in ritardo, il dolo accertato ma senza colpevoli, l’uso dell’acqua di mare da parte dei Canadair. Come sempre in Sicilia la storia si ripete.

Di questi importanti temi mi occupo da anni, prima ancora del mio approdo in Parlamento (vedi documenti in allegato), come nel caso dell’incendio a Bellolampo. Ho avuto anche occasione di consegnare al Presidente dell’Anac Cantone un dossier con i principali atti politico-parlamentari in tema di gestione rifiuti in Sicilia. Un lavoro costante portato avanti con interrogazioni parlamentari, sopralluoghi, esposti alla Corte dei Conti che vanno avanti nel loro iter. Il settore rifiuti siciliano rappresenta infatti una criticità assoluta e un fallimento totale delle politiche regionali. I continui incendi a impianti e discariche sono solo una delle tante nefaste conseguenze di questa disatrosa gestione.

http://www.claudiamannino.com/wp-content/uploads/2015/01/Cantone.pdf

http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/15652&ramo=CAMERA&leg=17

2014_09_17_Esposto_Corte_dei_Conti

Comuni vari provincia Palermo

InterventoBellolampo08.08.12

Incendio Bellolampo – M5S «Se ha origine dolose ci opporremo a qualsiasi commissariamento»

 

Rifiuti in Sicilia. Dal M5S dossier a Cantone

 

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