E’ arrivata la concessione per Italcementi … ma è legittima?

  • 14 marzo 2018
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Come anticipato, ho visionato il documento firmato dal Presidente Musumeci che da in concessione per 3 anni alla Italcementi di Isola delle Femmine l’utilizzo (il termine esatto sarebbe “la coltivazione”) della Cava di Pian dell’AIA che si trova in prossimità della Cementeria.

Qui di seguito voglio condividere con voi le mie principali perplessità!

Leggendo il documento (che trovi a questo link) le perplessità si sono concretizzate su vari aspetti e per tale ragione sto chiedendo il supporto ed il confronto con alcune associazioni ambientaliste al fine di valutare e decidere insieme cosa possiamo fare affinché i principi della nostra Costituzione, ed in particolare l’art. 9, non vengano penalizzati.

Leggendo il documento allegato (ed il suo allegato A elaborato dall’Assessorato delle Finanze) credo sia abbastanza evidente che l’atto presenta profili di illegittimità, a questo si aggiungere che l’Italcementi di Isola delle Femmine da gennaio 2014 ha avviato presso l’assessorato regionale Energia e Rifiuti il rinnovo dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale scaduta a luglio 2014) che ancora non si è concluso.

Nel frattempo, l’azienda ha cambiato proprietario, ha speso oltre 3 milioni di euro per cambiare alcuni forni  ed ha ripreso la sua attività produttiva come se nulla fosse.

Io faccio parte della Conferenza dei Servizi e più volte ho sollecitato l’assessorato al completamento dell’iter dell’AIA ma non è successo nulla. Anche l’azienda ha sollecitato il completamento.

A questa situazione, i cui dettagli magari possono essere ricostruiti anche cercando nel mio sito la v ore “Italcementi”, si aggiunge il fatto che nell’AIA (sia quella vecchia che quella in fase di rinnovo) non vengono citate le concessioni demaniali sulle due cave da cui Italcementi preleva il calcarenite (cava di pian dell’AIA nei comuni di Torretta-Palermo) e l’argilla (cava nel comune di Carini). Del resto questi materiali l’azienda potrebbe reperirli presso altri siti/aziende tramite l’acquisto diretto.

Di conseguenza sarebbe opportuno:
1) chiedere la revisione dell’intero procedimento AIA poiché agli atti non risulta (come invece si può leggere sui giornali locali o nell’allegato) che le concessioni delle cave siano propedeutiche e fondamentali all’attività produttiva
2) valutare la legittimità di questa concessione triennale anche perchè fa credere che la concessione “costituisce un’attività fondamentale per la fornitura di materie prime alle industrie di trasformazione di minerali, all’industria cementizia e verso il settore edile e infrastrutturale (ed) è strumentale al perseguimento dell’interesse pubblico“. Questo credo sia parzialmente falso poiché sembrerebbe che la concessione serva anche ad altre attività diverse da quelle del cementificio. Non mi risulta infatti che vi siano altre attività che coinvolgano altri settori di “interesse pubblico” come l’edilizia o altro se non quelle proprie del cementificio.

Inoltre evidenzio che:
– reputo inopportuno non citare in questa concessione il fatto che l’Italcementi in questo momento non ha ancora concluso l’iter di rinnovo dell’AIA.
– a pagina 5 dell’allegato A, giustamente, l’assessorato alle finanze, al punto c) evidenzia la necessità, in ottemperanza alla direttiva Bolkestain, di prevedere una procedura ad evidenza pubblica per individuare il concessionario.
– gli oneri di concessione sono decisamente bassi; è mio opinione che questi dovrebbero essere decisamente più alti affinché si costituisca in regione un fondo per la ri-naturalizzazione delle cave dismesse oltre agli interventi già previsti dalla normativa da parte dei titolare di concessione quando la coltivazione si conclude.

Segnalo inoltre che la cava, la cui superficie è di 75600 metri  quadri, si trova PIENAMENTE DENTRO LA ZONA  SIC e ZPS diRAFFO ROSSO oltre che nell’area IBA;

A tal proposito è stata pubblicata di recente  questa sentenza che autorizza le concessioni di materiali lapidei di pregio, anche se si trovano in prossimità di aree da salvaguardare, di ampliare del 25% la propria coltivazione … http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_Servizi/PIR_News?_piref857_3677299_857_3677298_3677298.strutsAction=%2Fnews.do&stepNews=det_news&idNews=196554349

Come al solito quindi si procede in Deroga alle norme, alle direttive europee ed alla Costituzione.

 

-prot_2079_26_10-2016_N.O._Soprintendenza_BB.CC.AA._PA (1)

rinuncia revamping assemblea dei soci 2007

ricorso al tar di italcementi contro piano dell’aria maggio 2020

 

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